Come si fa a perdonarsi? Come si fa a sentire di meritare una vita senza dolore e poter essere liberi?
“L’accettazione è l’antitesi della negazione e del controllo. E’ la disponibilità ad accogliere la realtà per quella che è.”
L’anoressia viene chiamata anche la patologia del mancato sguardo.
Per quanto riguarda Federica sembra che lo sguardo mancato sulla sua autenticità sembra quello del padre ma, come giustamente dice Federica, non si condanna nessuno, non siamo in un tribunale; una volta messi in ordine pensieri ed emozioni, accadimenti e relazioni, si può dare un senso, un significato nuovo alla malattia.
“È vero che nascere non basta, ma è per rinascere che siamo nati. E si può rinascere ogni giorno, in ogni istante”, sostiene.
Federica, ad oggi, manifesta la sua gioia, essere riuscita a dare un nuovo significato alla malattia, un’esperienza di crescita e rinascita che ora ha un nuovo senso: “Dare qualche cosa di noi agli altri.”
Ho conosciuto Federica nella fine del 2004 inizi 2005, abbiamo lavorato assieme per qualche mese in un bar, se così si può chiamare in quanto era più un campo di concentramento, comunque Federica è una persona che ti entra subito in pancia per il suo modo di fare genuino e spontaneo. Io l ho considerata da subito un folletto vitale… con un energia, una voglia di fare e di vivere spaventosa. Non avrei mai immaginato che nel suo passato potesse esserci un ombra così grande. Me ne ha parlato un po dopo qualche anno di conoscenza, e mi ha fatto molto piacere che lei si sia fidata di me per raccontare. Ancora oggi fatico a pensare ad una Federica anoressica, ma questo non cambia la mia opinione, anzi dopo questi video e racconti si rafforza ancora di più la mia stima per lei, per il coraggio di raccontarsi ma soprattutto per aver reso la sua esperienza fonte di aiuto per chi sta vivendo questa subdola esperienza! Sei sempre una grande Fede… e ti voglio bene! Silvy