Atteggiamenti, comportamenti con elevato rischio di
convertirsi in veri e propri disturbi alimentari.
PAROLE CHIAVE: GROSSO (BIGO), ESERCIZIO FISICO, DIETE IPERPROTEICHE, ORMONI.
Le persone che ne soffrono è come se costruissero, tramite il proprio corpo potenziato da esercizi con pesi e sovraccarichi, una “ARMATURA MEDIOVALE” di ferro estremamente resistenti ma anche molto pesante da portare e limitante nei movimenti!. “L’armatura” ovvero il corpo potenziato (a loro idea perfetto senza “sbavature”) ha la funzione di proteggere l’anima, piccola e fragile.

Che cos’è la Bigoressia?
La bigoressia è un disturbo diffuso soprattutto negli ambienti sportivi, chi pratica culturismo e chi ne soffre si considera “troppo magro”, esile (DISMORFOBIA MUSCOLARE). Detta SINDROME DEL BRACCIO DI FERRO.
Sembrano in apparenza comportamenti virtuosi e di salute in realtà se estremizzati possono rientrare in una patologia del controllo come l’anoressia nervosa. Uomini (donne anche se in minima parte) muscolosi con un fisico più sviluppato della norma hanno la SENSAZIONE SOGGETTIVA di essere troppo magri e sottosviluppati.
Perchè lo fanno?
È per una ricerca di perfezione, quasi di un ideale rassicurante e confortante rispetto alla PAURA DI PERERE IL CONTROLLO e di tornare a sentirsi piccoli e a disagio.
La persona per far fronte a tutto ciò mette in atto comportamenti quali:
– LA RESTRIZIONE ALIMENTARE CON VIRATA IPERPROTEICA;
– L’UTILIZZO PRESTAZIONALE DEL CORPO ( quasi meccanico).
Il CORPO deve essere:
– ATLETICO
– COMPATTO
– AUTOSUFFICIENTE
POSSONO ASSUMERE ORMONI ANDROGENI, FARMACI ANABOLIZZANTI CON RISCHIO DI COMPROMISSIONE EPATICA E RENALE.

Il corpo subisce un importante investimento narcisistico e la mente non accetta che il Corpo Puberi ( corpo adolescenziale con lo sviluppo ormonale e sessuale ) mostri delle imperfezioni ed è profondamente
mortificante.
Una lettura psicodinamica dice che i SOGGETTI MASCHI POSSONO AVER AVUTO UN PASSATO DI BAMBINI OBESI O ESSERE STATI BULLIZZATI. Il ragazzo bigoressico ricerca un IDEALE MASCHILE che gli è mancato come riconoscimento nella figura paterna.
