Iperalimentazione emotiva – Patologia dell’oralità
“Il corpo è lo schermo finale in cui viene proiettato il malessere inconscio, una spiaggia sulla quale viene scritto un S.O.S. che si vede soltanto dall’alto e da lontano”.

Che cos’è l’obesità psicogena?
Si definisce obesità psicogena quando si fa riferimento ad un peculiare atteggiamento psicologico della persona nei confronti del cibo e del peso.
Questo atteggiamento può risultare talmente alterato da configurare veri e propri disturbi del comportamento alimentare. L’OBESITÀ PSICOGENA SI CARATTERIZZA PER LA QUALITÀ E L’ATTRAZIONE DEL CIBO INGERITO.
Cibo e Dipendenza
Nessuna società occidentale tratta il cibo in modo “razionale” tenendo conto soltanto del suo valore nutritivo: ogni individuo, in base ad aspetti culturali, alle abitudini familiari, relazionali e al proprio vissuto, trasferisce inconsciamente sul cibo un significato più profondo.
Si installa una DIPENDENZA DAL CIBO con modalità differenti dalla bulimia:
- ASSUMONO GRANDI QUANTITÀ DI CIBO;
- NON LO VOMITANO;
- SPESSO LO SCELGONO CON CURA.

Il PENSIERO OSSESSIVO DEL CIBO CONDIZIONA PERTANTO LA VITA DELLA PERSONA CON OBESITÀ che non vede altre risposte alle inevitabili difficoltà delle relazioni interpersonali in ambiente lavorativo e in ambito familiare.
Caratteristiche Caratteriali:
Le persone con obesità psicogena vengono descritti come:
- fortemente emotivi;
- sensibili alle emozioni e all’ansia;
- con difficoltà affettive e di relazione.
FAMIGLIA: le molteplici cause dell’obesità psicogena sono più precisamente da rintracciare nella storia della persona e nelle dinamiche della famiglia in cui è nata e cresciuta. Si tratta spesso di una famiglia nella quale il cibo è stato la risposta prevalente ai bisogni di cura e affetto.
I principali comportamenti alimentari disfunzionali sono:
- IPERFAGIA PRANDIALE (GORGING): ingestione rapida ai pasti di una grande quantità di cibo ai pasti. Il consumo eccessivo di cibo può rappresentare l’incapacità di discernere stimoli interni come la fame, appetito, sazietà o pienezza; oppure l’eccesso di cibo può rappresentare una decisione consapevole di mangiare in eccesso sotto anche una spinta emotiva.
- PILUCCAMENTI FREQUENTI (GRIGNOTAGE, NIBBLING, GRAZING) pattern di comportamento caratterizzato dal mangiare piccole quantità di cibo in maniera continuata più volte durante il giorno
- FREQUENTI INFRA PASTO (SNACKING) più spuntini salati o dolci nell’arco della giornata
- BRAMOSIE SELETTIVE PER CIOCCOLATO, CARBOIDRATI ( SELECTIVE FOOD CRAVING, SWEET EATING) intenso desiderio di consumare un particolare tipo di cibo a cui è difficile resistere
- BINGE EATING (ABBUFFATA COMPULSIVA O ASSUNZIONE INCONTROLLATA DI CIBO) conseguente ad un bisogno sorto all’improvviso ed irrinunciabile, con impossibilità a fermarsi e assunzione contemporanea di cibi dolci e salati.
I fattori scatenanti implicati nella genesi dell’obesità psicogena includono: l’ansia, la depressione, la tensione, la solitudine e la noia.
Il bisogno interiore di accettazione e conforto scatena un impulso a mangiare per ingrassare, per costruire attorno a sé una specie di barriera protettiva: tale barriera, materialmente costituita dal grasso corporeo, permette al paziente obeso di “isolarsi” (diventare isola) fisicamente compensando la mancanza di accettazione da parte della società.
L’obesità può essere letta come la maschera dell’anima, che si “traveste” per difendersi dagli altri, dai quali non si sente accettati e valorizzati.
ELTON JOHN decide finalmente di affrontare le sue dipendenze, entra in questo lungo corridoio e entra all’improvviso in una seduta di gruppo con uno sfolgorante costume di uccello, si spoglia fisicamente ma anche umanamente: “QUANTO TEMPO CI VORRA?”…MI CHIAMO ELTON HERCULES JOHN E SONO UN ALCOLIZZATO, UN COCAINOMANE, UN SESSUOMANE, UN BULIMICO, FACCIO SHOPPING COMPULSIVO ED HO PROBLEMI CON L’ERBA, CON GLI PSICOFARMACI E LA GESTIONE DELLA RABBIA” … “MA ORA VOGLIO STARE BENE!”
PRIMA D’INIZIARE UN NUOVO PERCORSO DI DIETOTERAPIA PROVA A PORTI DELLE DOMANDE:
- COM’E’QUESTA VOLTA IL GRADO DI MOTIVAZIONE PER PERDERE PESO ?
- E INVECE IL GRADO DI CERTEZZA PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO CHE TI SEI DATO?
- CHE ASPETTATIVE HO? SOLO DI CALO PONDERALE ? O DI CAMBIAMENTO DI STILE DI VITA?
- AFFRONTO QUESTO PERCORSO DA SOLO? O HO SUPPORTO DA PARTE DELLA FAMIGLIA?
Il cibo per me è un grande piacere e una consolazione riempie i vuoti e la noia e la mancanza di stimoli e mangiare più di quello che serve per sentirsi un po’ male ma vivi….. Così sposto la mia mente dalle frustrazioni e la dirigo allo stomaco…. Non so se riuscirò a trovare una motivazione così forte a perdere peso…..
Gentile Mariangela anche individuare che cosa noi spostiamo sul cibo è un grande passo…. quando il cibo diventa un “ punto così sicuro “ difficile rinunciarvi … ma forse non va fatto così radicalmente… forse in parte va solo modificata questa relazione riportando su se stessi anche quegli stati d’animo poco piacevoli come la noia e il vuoto … è solo una ipotesi: un colpo alla botte e un colpo al cerchio… tenendo però sempre l’obiettivo della salute