N.A.I.P. (acronimo di Nessun Artista In Particolare) concorrente a XFactor 2020 canta ‘Milano circonvallazione esterna’:
Per vedere il video Clicca qui: https://video.sky.it/xfactor/puntate/video/naip-milano-circonvallazione-esterna-afterhours-semifinale-634422
“Sono le quattro e mezza del mattino sono troppo triste e il dj non mi parlerà…Sembra avere tutto chiaro questo scemo, sembra sempre una sola la realtà! Qui non hai il diritto di non essere felice, di non sentirmi vivo nella mediocrità che mi propini…”
N.A.I.P fan degli Afterhours omaggia Manuel Agnelli (non solo uno dei giudici di questa edizione, ma anche autore e cantate della canzone dentro l’album – Non è per sempre), ma è anche un modo per raccontare qualche cosa di sé e di tutte quelle persone che hanno creduto che allinearsi ed appartenere ad uno stereotipo che la società ci propone significa sentirsi accettati, al sicuro…
Ma anche stare bene?
Molte persone sono convinte che starebbero benissimo se appartenessero all’idea, forse ideale che la società ci propone di benessere e felicità. È proprio nella distanza, nella discrepanza che si crea tra la realtà, di come noi siamo e la rappresentazione di come dovremmo essere per appartenere ad un modello di successo, che ci fa stare male.
Il motivo prosegue…
“… E se volessi modificare il mio viso e ripartire da zero… Ma sarebbe arrendersi a quello che non sono, non sentirmi libero di non essere felice, di non sentirmi vivo ma non sono meno vivo.”
L’essere umano è complesso e come tale va visto e non ridimensionato in un modello che per molti può anche fungere da coperta di Linus ma che spesso toglie l’espressione a personalità più ricche.
Ci sono persone che sperimentano una solitudine interiore perché non si sentono rappresentati dal cliché che la società propone, o meglio compresi. Sentirsi profondamente soli può significare il non appartenere a nulla anche se si hanno contatti sociali e relazioni.
Spesso utilizziamo uno stereotipo per valutare una persona, perché è più comodo, è una scorciatoia mentale che si basa sull’ipotesi che chi rientra in una determinata categoria avrà probabilmente le caratteristiche proprie di quella categoria. Quindi da una parte è una persona rassicurante, il diverso a volte spaventa ed è fuori controllo.
Qui si apre la seconda domanda:
Ma la complessità che e’ espressione di ricchezza e unicità ed è la differenza che spicca in una società che ci vuole omologati, perchè dovremmo limitarla? Nasconderla? Come se ce ne vergognassimo?
N.A.I.P a XFactor è il diverso, ma porta un movimento di innovazione sul palco, da alcuni visto come geniale. Nelle prime puntate dello show, nella classifica Spotify Italia N.A.I.P. era il meno ascoltato e il meno capito, oggi è stato definito geniale, un uomo con le “palle d’acciaio” che ha il coraggio di mostrarsi per quello che è.

La canzone prosegue
“Perchè non posso dirti di non essere felice? Non sono meno vivo, non sono meno vivo”. Ultima riflessione che è anche una apertura.
In questo tempo dove gli stereotipi esistiti fino al 21 Febbraio 2020 sembrano scalzati, la direzione sembra essere sempre più incerta, i binari paralleli dentro ai quali ci siamo mossi in questi anni si sono biforcati forse è proprio nella diversità e nella creatività e nell’innovazione dove si possono trovare nuove risposte, nuove direzioni, nuove opportunità, meno omologati ad un modello che sembra sempre più fragile e creare un nuovo significato di felicità.