“Ciao, chi sei?”
“Sono un uovo… ma non uno qualunque ma all’OCCHIO DI BUE!”
“Uaooo, mi sembri orgoglioso! Lo dici con forza e chiarezza.”
“Sì, è vero.”
“Come mai? Mi spieghi?”
“Certo… Mi ci sono voluti anni per mettere dei punti esclamativi. Prima non ci riuscivo.”
“Sono sempre stato timido all’infinito, vomitavo per quanto ero teso ogni volta che conoscevo persone nuove e dicevo sempre di sì per timore che gli altri non mi volessero con sé.
Insomma ero un uovo strapazzato e non riuscivo a sentirmi al sicuro e bene con nessuno e in alcun posto.”
“Caspita, non deve essere stato facile per te, vivere come uovo strapazzato.”

“Per niente… e gli altri, a un certo punto, se ne approfittavano. A forza di dire sempre di sì, mi sentivo stanco e scarico, finché un giorno ho messo dei confini.”
“Beh, da quello che dici è davvero una conquista!”
“Sì, è vero ma ho avuto anche un ottimo insegnante.”

“Chi è il tuo mentore?”

“Un uovo sodo…con tanta esperienza. Ha rughe profonde intorno agli occhi e sulla fronte, porta gli occhiali, però ha uno splendido sorriso di chi sa guardare la vita con equilibrio.”
“Interessante! Cosa si dicono due uova, ma con cotture diverse?”
“L’uovo sodo mi ha detto di non farmi cuocere dalla vita, come è accaduto a lui. Mi ha detto che posso rimanere me stesso, con un tuorlo morbido e caldo, nutritivo, e che la mia timidezza è sensibilità e gentilezza e che sono qualità. Inoltre mi ha detto che non devo indurirmi troppo o, al contrario, darmi senza proteggermi.”
“Caspita, hai avuto dall’uovo sodo parole importanti, un esempio da seguire.”
“Sì! Ho iniziato a capire che gli altri possono starmi vicino, anche se ho un tuorlo morbido e gentile.”

“Sicuramente la gentilezza è una qualità. Non serve sempre urlare. Invece è utile imparare a mettere dei confini ma ci vuole tempo e strada di vita macinata sotto i piedi. Cosa ne pensi, uovo all’occhio di bue?”

“Sì, esatto! L’uovo sodo mi ha detto che gli altri possono anche mangiare la mia parte bianca, l’albume, ma mai nessuno deve arrivare al tuorlo (nemmeno chi amo) e portarmi via l’energia che serve a me per vivere.”
“Io direi per vivere la tua leggenda, cioè avere l’energia per sviluppare i tuoi talenti e fare il tuo viaggio.”
“È vero! Oggi mi sento meno stanco e posso avere amici con cui condividere solo il mio albume e sentire comunque il loro affetto.”
“Parli davvero con consapevolezza, caro uovo all’occhio di bue. Oggi ho imparato molto da te. Ti ringrazio!”
“Prego, sono felice di aver fatto per te ciò che l’uovo sodo ha fatto per me.”