Mola imperativo di seconda persona del verbo molà (mollare) e mia è la negazione.
Frase bergamasca che racconta la città e la forza, la determinazione, l’orgoglio dei suoi cittadini. Bergamo mola mia puoi essere il faro di te stesso!
#STAYSTRONG è il messaggio in inglese diventato virale in questo lunghissimo anno di Covid19
La VITA stessa è costellata da momenti duri, lutti, separazioni, delusioni, porte sbattute in faccia, eppure la VITA continua nella sua meravigliosa corsa.
Altro esempio L’ISOLA DELLE ROSE: 1964 inizia la storia vera di Giorgio Rosa ingegnere idealista, bolognese.
Due modelli, due esempi.
Giorgio Rosa costruisce la sua isola, non molla mai! Anche a dispetto di chi lo giudica e lo vede semplicemente un fuori di testa. 1 maggio 1968 viene proclamata l’indipendenza dell’Isola delle rose: L’ISOLA DELLA LIBERTÀ.
Una piattaforma d’acciaio di 400MG al di fuori dalle acque del confine italiano, un “mondo” per la libertà anche se agli occhi degli altri è semplicemente un Lido, una discoteca galleggiante.
In realtà Giorgio stampa passaporti, francobolli con una lingua ufficiale (l’esperanto) e una moneta sua, correndo rischi, raccogliendo sfide per vivere libero.
Rosa scrive all’ONU e al Consiglio d’Europa per salvare la sua isola. Si guadagna le pagine dei rotocalchi del tempo fino ad arrivare direttamente all’attenzione di Roma, lo Stato Italiano.
Numerose lettere arrivano al Governo che chiedono di rinunciare alla cittadinanza italiana per quella dell’Isola delle Rose. Giorgio Rosa a discapito delle porte chiuse in faccia, dei rifiuti da parte dei genitori e di
Gabriella (la donna che lui sente come l’amore della sua vita) prosegue e ci riesce per ben 55 giorni a diventare Presidente dell’Isola delle Rose.
Molà Mia!!!! Giorgio, Paolo, Nicola, Federico….è rivolto a tutti noi. Non molliamo nonostante sarebbe più facile arrendersi e lasciarsi trascinare verso il basso.