LA BELLEZZA STA NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA: L’ESPERIENZA DELLA BELLEZZA

La bellezza è un compiacimento negli occhi di chi guarda. E’ un giudizio di gusto. La bellezza la troviamo nella contemplazione di un paesaggio, nell’arte, nella musica, in un animale, in una persona, NELLO SGUARDO di una donna che ammira suo figlio, NELL’ABBRACCIO tra due persone che si sono ritrovate, nella SPERANZA.

Non è l’oggetto in sé ad essere bello ma è l’emozione che ne deriva. La bellezza è l’esperienza dei 5 sensi che stimola la mente dell’osservatore che prova una sensazione di gioiosa armonia.

La bellezza è una qualità ma è anche un VORTICE D’ENERGIA.
Abbiamo bisogno di bellezza in questo “tempo” di sospensione e di restrizioni!.

Non dobbiamo abituarci alla bruttezza bensì desiderare la bellezza, recuperare nel nostro background le esperienze vissute in cui è nata spontanea l’espressione: “UAOOOO, DAVVERO BELLO!!!!!” perché dovremmo rinunciarvi?????

E’ UN BISOGNO COMUNE DELL’ESSERE UMANO RICERCARE E VIVERE LA BELLEZZA. Può essere sicuramente una persona o un oggetto da ammirare, è L’ESSERE MA È ANCHE L’APPARIRE.

Un personaggio che si è occupato dell’apparire è Mademoiselle Coco Chanel che ha interpretato la bellezza occupandosi del mondo femminile, incoraggiandole all’autonomia, la prima a far indossare alle donne i pantaloni sia a livello fisico che a livello metaforico.

“Gli accessori che scienza! La bellezza che arma! La modestia che eleganza!” amava ripetere C.C.

Fondatrice della omonima casa di moda, icona di stile, personalità complessa, donna fuori dalle righe. Tra le sue più celebri frasi: “La moda passa, lo stile no!” e “La moda ha due scopi: la comodità e l’amore. La bellezza viene se la moda raggiunge entrambi”. “Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se è vestita impeccabilmente si nota la donna”.

In questo presente a cui vengono dedicati pensieri ed emozioni al Covid – 19, stiamo facendo un’esperienza della bruttezza.

Esercizio per la mente

Non possiamo rinunciare alla bellezza, per tale motivo ti propongo un piccolo ESERCIZIO DI ALLENAMENTO PER NON PERDERE LA VOGLIA DI BELLEZZA:

  • RECUPERA dalla tua vita delle esperienze che hai vissuto di pura bellezza, dove l’hai davvero sentita dentro di te, odorata, assaporata.
  • SCEGLINE UNA. Aumenta il volume al massimo. Immagina dentro di te un tasto dedicato alla regolazione del volume dove ad un estremo c’è un più (+) e all’altro c’è il meno (-) , ed alza il volume, ancora di più. Recupera tutti i 5 sensi di quel momento: ex. l’odore del mare, la luce del sole, il rumore delle onde, il verso dei gabbiani, la pelle del viso bagnata dalla fresca brezza marina… ASSOCIA UNA GRANDE QUANTITA’ DI PIACERE AI NUOVI PENSIERI CHE VUOI SVILUPPARE E “ANCORALI” COME PENSIERI DI BELLEZZA E APPAGAMENTO TOTALE.
  • Una volta che hai recuperato e visualizzato nella tua mente una grande esperienza di piacere CHIEDITI: SE IO OGNI GIORNO O ALMENO QUATTRO VOLTE ALLA SETTIMANA riuscissi a focalizzarmi per pochi minuti su queste sensazioni, cambierebbe in meglio la mia vita? (anche se siamo in restrizione).

Non farti distrarre dal pensiero che non serve a nulla fare questi esercizi perché siamo in perenne lockdown; anzi oggi serve più che mai rimanere collegati alla bellezza PERCHE’ TU ORA SAI CHE ESISTE E L’HAI VISSUTA. Sai distinguere la bellezza dalla bruttezza, l’importante è non dimenticartene non lasciarti avvolgere dal buio.

  • Quali nuove opportunità (se ho lo stato d’animo aperto, pronto) potrei
    afferrare appena se ne ripresenterà l’occasione? PERCHÉ QUANDO LA
    BELLEZZA È SCONTATA, OVVIA E A PORTATA DI MANO NON LA
    VEDIAMO NEMMENO PIÙ.

Come potrebbe migliorare da ora in poi il mio punto di vista nella mia vita se imparassi a non farmi sfuggire più la bellezza della vita!.
E’ COME SI GUARDA IL BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO CHE PUO’ FARE LA DIFFERENZA.

Film da vedere: LA VITA È BELLA di Roberto Benigni.

E’ la storia dolorosa e ricca d’amore di un padre, Giulio Orefice, italiano d’origine ebraica deportato con la sua famiglia: la moglie Dora e il figlio Giosuè.

Giulio cerca con fantasia e coraggio d’affrontare l’inaffrontabile. Si spaccia agli occhi di Giosuè come interprete dei tedeschi e cerca di far vedere al figlio un campo di concentramento come un gioco a premi in cui ci saranno prove veramente difficili ma chi vincerà avrà un grande carro armato.

Una notte, nel 1945 con la fine improvvisa della guerra, Giulio nasconde il figlio in una cabina raccomandandogli di rimanere ben nascosto perché alla fine chi vincerà sarà chi non verrà trovato.

Giulio muore fucilato, ma Giosuè ignaro di quello che sta accadendo al padre, quando esce dal suo nascondino viene preso in spalla da un soldato e portato da sua madre alla quale urla “Abbiamo vinto”.

La bellezza in un campo di concentramento, la bellezza negli occhi di chi guarda. NON DOBBIAMO MAI SMETTERLA DI CERCARLA IN QUALSIASI CONDIZIONE ci troviamo.

Alla fine Stendhal non diceva proprio che “La bellezza è soltanto la promessa della felicità!”