di Giordano Raphaëlle

La vita è un respiro e ti accorgi di respirare quando ti accorgi di vivere.
Quando ti accorgi di vivere?

Forse mai, forse ogni singolo giorno o forse solo quando tocchi il fondo e realizzi che non stai più respirando a pieni polmoni.

“Che cosa è accaduto alla mia esistenza si chiede Camille?”

Finché i temporali che increspano la sua esistenza rimangono in superficie, finché ha la possibilità di trovare un rifugio nel ruolo della vittima non ha risposte ad una simile domanda perché troppo indaffarata ad assicurarsi un rifugio e perché questo avvenga ci vuole un carnefice.

Camille ne ha un lungo elenco: il padre che non vede più, il marito che non la desidera più, il lavoro insoddisfacente ma necessario alla famiglia, la malinconia di sottofondo nella sua anima per quello che non ha realizzato nella sua vita… un solido rifugio che le garantisce un sentimento di sicurezza a discapito della felicità.

Un giorno, il giorno giusto fatto di ritardi, di una macchina che si ferma sotto la pioggia e non riparte incontra Claude “ambasciatore della felicità” o come lui si definisce un “abitudinologo”, una vera e propria professione sostenuta da un grande sorriso rassicurante, un tono della voce tranquillizzante di Claude.

Insieme iniziano a camminare con non poche difficoltà e molti dubbi da parte di Camille, ma il confronto aperto tra di loro apre Camille ad un confronto aperto con la vita.

Camille lavora sodo per piacersi, per rimettere in piedi il suo matrimonio ma soprattutto il desiderio tra lei e suo marito, riprende a comunicare con suo figlio dedicandogli tempo e in lui scopre il suo più grande fans e con grande coraggio recupera da un cassetto profondo e lontano nel suo animo i desideri rimasti in sospeso e punta a quello più importante che è proprio il più difficile da realizzare ma Camille ora che ha fiducia in se stessa e nel suo mentore Claude cambia la sua vita e riprende a respirare a pieni polmoni.
Buona lettura

2 thoughts on “La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola

  • 9 Ottobre 2020 at 18:36
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    La felicità è un attimo e per vederla bisogna essere allenati. Un pò come con la fotografia, non si scatta con la macchina ma con gli occhi. E quegli occhi vanno allenati a vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. Io ne so qualcosa. Grazie per questo consiglio di lettura.

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    • 7 Gennaio 2021 at 14:18
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      Gentile Giulia grazie a lei per aver condiviso il suo punto di vista .
      La felicità non è un regalo ma sempre un a conquista nella vita che va assaporata , bevuta, gustata.

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