PAROLE CHIAVE:
DESIDERI – DISAPPROVAZIONE – CONOSCENZA –
SVILUPPO PERSONALE
( Tempo di lettura 3’)
CANZONE:
HO IMPARATO A SOGNARE
F.MANNOIA
HO AGITO NELLA MIA VITA CON COERENZA ALLE MIE ASPIRAZIONI, AI MIEI SOGNI ? O HO REALIZZATO IL DESIDERIO E LE ASPETTATIVE DEGLI ALTRI? SONO RIUSCITO A NON INSABBIARE, NASCONDERE LE MIE ABILITA’?
Il bivio: Sprecare la vita per non aver avuto il coraggio di MODELLARLA a IMMAGINE DEI PROPRI SOGNI oppure riuscire a CREARE UN PROGETTO di vita coerente ai miei desideri?
Perché accade? Perché è così difficile vivere in base ai propri desideri, ai propri bisogni?
Perché spesso si rimane sulla soglia della nostra esistenza per rispondere alle aspettative degli altri, per essere tenuti stretti e non abbandonati, per essere protetti, accettati o perché ci aspettiamo che siano gli altri ad avere la responsabilità di renderci felici.
Ci vuole coraggio e volontà per ricordarci ogni giorno chi siamo, cosa desideriamo, che tipo di vita vogliamo vivere. Per fare questo bisogna però fidarsi di se stessi del proprio sentire, dei propri sogni.
Dobbiamo anche imparare a distinguere la parte audace e creativa di noi dalla parte rimuginante su se stessa, rinunciataria, che trova mille ragioni per arrendersi.
C’è una parte di noi che tende a farci lo sgambetto anche se spesso ha origini lontane se ad esempio da piccoli abbiamo vissuto l’esperienza della critica ai nostri bisogni.
“Mamma vado a giocare a casa di Matteo.”
“Amore, mi lasci a casa da sola ? Non stai un pochino con me? Più tardi, se vuoi, andiamo anche a comprarti le scarpe”
In qualche modo il bambino percepisce un dissenso ma, soprattutto, si sente quasi un figlio cattivo, che delude la mamma, che la fa sentire sola perché lui ha il desiderio di giocare con un amico piuttosto che farsi fare le coccole.
Questo può innescare il sentimento di colpa e così, per una sorta di reiterazione di un copione, quando si cerca di soddisfare un proprio bisogno si può rivivere il sentimento di colpa con una sensazione di disagio e penosa sofferenza.
Ogni persona ha il proprio DNA e a esso ci rivolgiamo inconsapevolmente.
Il passato, o meglio, le relazioni primarie della nostra infanzia possono influire sul presente innescando una carica emotiva inaspettata, indipendentemente dalla nostra volontà.
E’ necessario sbrogliare i fili che ci legano al passato e la consapevolezza è il primo passo.
Rinforzare il proprio valore e lavorando sulla fiducia in se stessi produce il cambiamento, il bambino piccolo che si è sentito colpevole lascerà spazio a un adulto che ha delle risorse, che ha delle autonomie e che ha delle risposte diverse da darsi.
La conoscenza di sé è sempre potenziale sviluppo personale.