Il nuovo metodo Maudsley per caregiver con figli con DCA

Il nuovo metodo Moudsley rivolto ai caregiver ti potrà aiutare.

“Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti” con gli occhi pieni di lacrime e lo sguardo fermo “Ci sentiamo impotenti” …”Non sappiamo dove sbagliamo…” quante volte ho sentito queste parole come operatore che si occupa di disturbi alimentari…

L’impatto dei disturbi alimentari sulle relazioni familiari è disgregante

Vivere l’esperienza di un disturbo dell’alimentazione può portare a tensioni sia all’interno del nucleo familiare sia nel familiare stesso. Davanti a ciò si può capire perchè NESSUNO SI SALVA DA SOLO.

CHI È AFFETTO DA UN DISTURBO ALIMENTARE ha problemi nel:

  1. RICONOSCERE LE PROPRIE EMOZIONI
  2. PROBLEMI NELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE (le espressioni mimiche del volto dell’interlocutore soprattutto quelle positive non vengono decifrate, capite)
  3. SENSIBILITÀ AL RIFIUTO
  4. PROBLEMI NELLA LETTURA DELLA MENTE (non ha empatia)

La reazione, gli stati d’animo che i ragazzi con DA hanno è:
 Paura
 Fuga da attenzioni e cura
 Congelamento, passività

CHI È UN CAREGIVER?

È qualsiasi familiare (genitori, fratelli, marito, moglie) che chiede aiuto, che cerca una strada per comunicare con i loro figli e affinare delle abilità relazionali e comunicative.

Il nuovo metodo Maudsley (Janet Treasure – Graàinne Smith – Anna Crane edizionne Hogrefe ) forma i caregiver ( familiari) a gestire le emozioni e i comportamenti (stile di relazione ) di fronte ad un figlio/a con un DA.

Gli autori propongono LE METAFORE CON GLI ANIMALI che aiutano a:
 tradurre le emozioni che circolano in famiglia: rabbia, frustrazione, disperazione, panico, ansia, pianto
 a riconoscersi e a migliorare il rapporto con un DA

E ora PROVIAMO a divertirci imparando: TU CHE ANIMALE SEI?

COME REAGISCI A LIVELLO EMOTIVO? TROVA IL TUO STILE RELAZIONALE.

1. LO STRUZZO: «SONO TROPPO OCCUPATO» lo struzzo cerca di trascorrere più tempo possibile fuori casa, lavoro, assorbito da altri problemi, da programmi televisivi… piuttosto che confrontarsi con le difficoltà che un DA porta in famiglia. Attenzione ad ignorare un disturbo alimentare e i suoi sintomi perché ne porta l’aggravamento.

2. LA MEDUSA: il genitore ha a che fare con EMOZIONI INTENSE erroneamente SI SENTE UN FALLITO e si auto-colpevolizza. Questa reazione della medusa (sensibile e piagnucolosa) spesso è dovuta all’esaurimento e alla disperazione; il caregiver va sostenuto per evitare problemi alla sua salute.

3. CANE SAN BERNARDO: il Cane San Bernardo è calmo e controllato anche quando le situazioni si fanno pericolose. Non si fa prendere dal panico è organizzato si dedica alla sicurezza e protezione di coloro che sono smarriti.

4. CANGURO: la reazione di accudimento verso un figlio con un DA è totale forse eccessiva! Tenerlo al sicuro mettendolo sotto ad una campana di vetro prendendo il controllo del figlio-a e di ogni aspetto della sua vita …trattandolo come se fosse un cristallo per evitare qualsiasi forma di stress e turbamento e accondiscendendo a qualsiasi richiesta.

 Es: Anoressia restrittiva, preparare pasti speciali, sani solo per il figlio diverso dal resto della famiglia
 Ex. Iperalimentazione emotiva (mangiatore compulsivo) il canguro va a comprare tutto il cibo che le viene richiesto

ASSUMERSI TUTTE LE RESPONSABILITÀ DEL FIGLIO SIGNIFICA NON FARLO CRESCERE E NON IMPARARE AD AFFRONTARE E GESTIRE LE SFIDE NELLA VITA

6. TERRIER: la risposta Terrier è quando il familiare continua a ricordare ininterrottamente al figlio-a di mangiare, questo diventa un rumore di sottofondo nella mente di tuo figlio-a insieme ai suoi pensieri sul controllo e la distoglie invece che connettersi con quello che le stai dicendo.

Non cadere nella trappola di essere o un canguro o un rinoceronte è molto più bello essere un delfino!

7. IL DELFINO: il disturbo alimentare è l’atto finale di un grande maremoto d’insicurezza e inadeguatezza e fragilità. Chi soffre di un DA vede nel disturbo alimentare, ovvero nel CONTROLLO come un SALVAGENTE. Il salvagente del MENTALE. La ruminazione mentale sulle calorie, il perdere peso e l’immagine corporea allontana ed anestetizza le emozioni. Si può anche dire che il DA è per chi lo vive una SOLUZIONE ( disfunzionale ). Quindi è necessario sapere che chiedere a tuo figlio di rinunciare al salvagente non è semplice.

Lo stile DELFINO consiste nel nuotare alcune volte DAVANTI facendo strada e guidando nei momenti difficili, altre volte nuotano a FIANCO dando assistenza, incoraggiamento e sostegno e quando il figlio fa progressi positivi nuotando DIETRO.

LO STILE DELFINO È COLLABORATIVO E ADATTIVO IN BASE ALLE SITUAZIONI. LA CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STILE PERMETTE UN CAMBIAMENTO QUANDO NECESSARIO E NUOVI ADATTAMENTI. LO STILE NON E’ GRANITICO PUO’ VARIARE ANCHE IN BASE AL MOMENTO PERSONALE DEL GENITORE.

“Prendersi cura di una persona cara affetta da disturbo alimentare” – Maudsley Janet Treasure, Gràinne Smith, Anna Crane