Dalla Rubrica delle Emozioni

Molte persone quando sono tristi sentono l’esigenza di coccolare se stessi ma non con canzoni allegre ma con canzoni malinconiche, sembra un paradosso ma in realtà è rimanere in sintonia con una vibrazione, trovando anche una forma di comunicazione che possa interpretare i propri sentimenti vissuti da altri.

Adele – Someone like you (2011)

…I had hoped you’d see my face
And that you’d see my face
And that you’d be reminded that for me, it isn’t over
Never mind, I’ll find someone like you…
Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead…

In questa prima uscita dedicata alla Rubrica delle Emozioni si apre sulla
TRISTEZZA prendendo ispirazione dal BLUE MONDAY (In inglese BLU è sinonimo di TRISTE). Lunedì 18 gennaio è stato il giorno più triste dell’anno. Il 3° lunedì del primo mese dell’anno è ritenuto il giorno più triste ed è stato calcolato su una equazione di matematica ( che ha considerato le variabili quali il meteo, i soldi spesi nel periodo natalizio e i sentimenti colpa che poi ne scaturiscono ) ideata dallo psicologo Cliff Arnall.

Al di fuori della veridicità oppure no di questa formula anche il sentimento della tristezza è una emozione e come tale serve per sopravvivere… sono come delle BUSSOLE per orientarci nel mondo e nelle relazioni con gli altri.

La tristezza è un dispiacere ed è una comune risposta alle sconfitte che nella vita si hanno, alle delusioni, ai tradimenti ed è un sentimento assolutamente congruo e NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA DEPRESSIONE.

La depressione è un disturbo grave dell’umore e può avere in sé la STABILITÀ, (cronicizzarsi) la tristezza è un sentimento ed ha in sé la TEMPORANEITÀ. La tristezza non è l’unico sentimento che abita il nostro mondo emotivo, essa interagisce con tutti gli altri in un continuo scambio comunicativo, è quasi un lavoro di bilanciamento e confronto.

Nel cartone animato della Disney “INSIDE OUT” (uscito nel 2015 che gli è valso un Oscar e un Golden Globe ) racconta la storia di una bambina Riley e le emozioni dentro alla sua testolina o “quartiere generale”. Le emozioni sono le protagoniste della pellicola e interagiscono tra di loro influenzando la vita di Riley. Paura, Gioia, Disgusto e Tristezza.

La tristezza è stata interpretata come una bambina blu sempre stesa sul pavimento che frena tutte le altre anche se a modo suo, risulta divertente cercando sempre e comunque di fare del suo meglio!.

La tristezza ha manifestazioni somatiche diverse come le lacrime, le spalle ricurve, lo sguardo assente. I segnali che il soma (corpo) invia, permette di esprimere il bisogno di vicinanza e conforto. La tristezza è pur sempre un sentimento vivo, ha in sé un movimento di energia che può anche eventualmente spingere ad un cambiamento.

La tristezza ha sfumature diverse, tra cui la malinconia, la nostalgia, ed è un sentimento con un suo “spessore” come tale va ACCOLTO, ACCOMPAGNATO, ASCOLTATO e passa come un temporale estivo di breve durata lasciando al suo progredire un profumo che colpisce le narici e può scatenare ricordi.

La tristezza può nascere da ricordi, ma non sempre necessariamente dolorosi, anche piacevoli ma proprio perché sono legati al tempo passato hanno in sé malinconia. Il punto è che siamo cresciuti in una cultura che divide i sentimenti in due categorie: sentimenti negativi quindi spiacevoli (come la tristezza) e sentimenti positivi ovvero piacevoli ( come la felicità) e quindi li giudichiamo, sbagliando.

IN REALTÀ C’È SEMPRE UN MODO PER CAMBIARE LE COSE DIPENDE DA CHE PARTE LE GUARDI.

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